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Mutui, il Tar annulla la multa Antitrust
sulla portabilità

R. Boc.

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4 febbraio 2009

La prima sezione del Tar del Lazio, presieduta da Giorgio Giovannini, ha accolto il ricorso con cui 23 istituti di credito hanno chiesto di annullare le multe comminate loro dall'Antitrust ad agosto del 2008 per «pratiche commerciali scorrette». La vicenda riguarda le presunte pratiche scorrette delle aziende di credito all'indomani dal decreto Bersani, che prevedeva la portabilità gratuita dei mutui, ossia la possibilità di trasferirli da una banca all'altra senza oneri a carico del titolare.
L'indagine era stata avviata dall'Antitrust dopo una segnalazione di Altroconsumo e dopo le denunce pervenute al call center del Garante, secondo cui le banche avrebbero indirizzato i clienti a sostituire, anziché surrogare i mutui, facendo scegliere loro, con ciò, l'opzione più costosa e avrebbero addebitato inoltre oneri non dovuti - come ad esempio le spese notarili - e fornito informazioni incomplete e inesatte.
L'Antitrust, al termine di un'istruttoria partita tra aprile e maggio scorsi con cui aveva accertato delle violazioni alle norme che prevedono la portabilità gratuita, aveva sanzionato le banche per circa 10 milioni di euro. La decisione dei giudici amministrativi, resa nota ieri, annulla quindi le multe inflitte a Credito Artigiano (250mila euro), Banca Carige (420mila), Bnl (450mila), Banca Nuova (440mila), AntonVeneta (460mila), Banca popolare di Vicenza (440mila), Deutsche Bank (500mila), Bpm (420mila), Banca popolare di Sondrio (410mila), Banca Sella (300mila), UniCredit Banca (500mila), UniCredit Banca di Roma (500mila), Banco di Sicilia (450mila), Bipop Carire (420mila), Montepaschi (350mila), Intesa Sanpaolo (480mila), Banca popolare di Bergamo (450mila), Credito Emiliano (420mila), Bpl (350mila) e Banca popolare Verona (320mila).
L'Antitrust attende adesso di valutare le motivazioni alla base della sentenza, anche alla luce di un possibile ricorso in sede di Consiglio di Stato. Un ricorso al quale, fanno sapere Adusbef e Federconsumatori, potrebbero unirsi anche alcune associazioni di consumatori. Perché, sostengono i presidenti Elio Lannutti e Rosario Trefiletti «quando si tratta di banche, vien da pensare che il Tar sia leggermente cieco, che con i grandi poteri la giustizia funzioni a due velocità». Secondo Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo, «occorrerà vedere bene le motivazioni della sentenza, perché le contestazioni delle banche, più che sostanziali, erano soprattutto formali. Riguardavano la procedura che, a dir loro, era non corretta e con indagini non sufficientemente approfondite». È evidente, conclude Martinello, che «i comportamenti delle banche erano palesemente scorretti e mai smentiti dalle banche stesse, che si sono limitate a dire che erano sporadici e non sistematici».

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